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ANNI DI PIOMBO E DI CARTA

Le bombe di Savona e gli anni ’70 nelle carte d’archivio

Pubblichiamo la versione “virtuale” dell’esposizione documentaria inaugurata il 7 ottobre 2023, in occasione degli eventi della Domenica di Carta, pensata per contestualizzare la proiezione del film-documentario “Maccaja”, tenutasi nella sala conferenze dell’Archivio sabato 11 novembre 2023.

Ringraziamo ancora il Prof. Angelo Maneschi per l’intervento, la preziosa collaborazione e il supporto.

Dal dépliant di presentazione dell’evento: “Quest’anno, in occasione della Domenica di Carta, l’Archivio di Stato di Savona propone un’interessante occasione di riflessione su un periodo della nostra storia recente, gli anni Settanta del secolo scorso, caratterizzati da una forte polarizzazione politica, ideologica e valoriale che sotto la macro-categoria della Guerra Fredda ha fatto registrare, per il nostro Paese, un decennio di scontri ed eventi drammatici, culminati nel sequestro Moro e nella strage di Bologna.

Di quel decennio conserva qualche amaro ricordo anche la città di Savona, funestata tra il 1974 e il 1975 da una serie di attentati dinamitardi conosciuti come “le bombe di Savona”, attribuiti al terrorismo di matrice neofascista ma di cui non si sono mai individuati gli autori materiali. I fatti di quei mesi sono stati indagati e ricostruiti nel film-documentario Maccaja – le bombe di Savona, nato da un progetto didattico interdisciplinare promosso dal Liceo scientifico “Orazio Grassi” in collaborazione con Gargagnàn Film e Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea (ISREC), proiettato sabato 11 novembre alle 16 nella sala conferenze dell’Archivio, in recupero della proiezione del 7 ottobre annullata per cause di forza maggiore.

Il nostro contributo alle considerazioni e al dibattito che – auspichiamo – susciterà la visione del documentario è l’esposizione, inaugurata sabato 7 ottobre scorso e visibile fino al 30 novembre: insieme alle riproduzioni dei volantini dei Comitati di Quartiere e altre testimonianze d’archivio, gentilmente concesse da ISREC e ANPI, proporremo documenti provenienti dal fondo Questura di Savona, che ci danno un’idea del clima culturale dell’epoca, in cui gli eventi delle “bombe” si inseriscono come picchi di tensione in un panorama sociale già carico di energia.

Sempre consci del nostro compito istituzionale, cioè favorire la conoscenza e il confronto per dare alla comunità gli strumenti per interpretare la realtà in modo autonomo e al di là di condizionamenti di qualsiasi natura, il nostro obiettivo è che dalla visione del documentario emerga un momento di condivisione che unisca coloro che hanno vissuto quel decennio e quei particolari eventi e chi, invece, è venuto dopo e di quegli anni, ancora a cavallo tra storia e cronaca, vorrebbe capire di più.

Unione e solidarietà che caratterizzarono anche la risposta corale dei cittadini savonesi alla brutalità degli attentati.”

L’esposizione

Abbiamo deciso di suddividere i documenti in tre sezioni, con l’intento di raccontare la Savona degli anni ‘70 sotto diversi punti di vista: da quello più generale delle istanze culturali, sociali e politiche a quello più specifico del periodo degli attentati e delle reazioni della cittadinanza. Fonte primaria di informazioni è stata il fondo Questura di Savona, conservato in Archivio di Stato, di cui sono state consultate le buste delle categorie A3a, A3b, A4, E2 (associazioni politiche, culturali, etc. tutela dell’ordine pubblico, mezzi di comunicazione).

La selezione dei documenti pubblicati è stata condotta nel pieno e rigoroso rispetto dei termini di consultabilità stabiliti dall’art. 122 del Codice dei beni culturali e delle Regole deontologiche per il trattamento a fini di archiviazione nel pubblico interesse o per scopi di ricerca storica, anzi adottando la cautela ulteriore di omettere in casi specifici, ove ritenuto opportuno, i nominativi di persone che, visto l’arco cronologico trattato, sono plausibilmente ancora in vita e la cui citazione non è rilevante per le nostre finalità divulgative.

I. Il panorama culturale

Nella prima sezione dell’esposizione proponiamo locandine, manifesti, cartoline e pubblicazioni, inviate alla Questura per la normale attività di vigilanza, che mostrano un panorama culturale e politico savonese che, se in precedenza e fino all’inizio del decennio risulta quanto meno variegato, negli anni si orienta precisamente, registrando una netta prevalenza di associazioni e gruppi di sinistra.

Da questo humus emergono, degne di nota, anche le istanze del femminismo e i prodromi del movimento ecologista.

II. La reazione civica alla paura

Nella seconda sezione, grazie ad ISREC e ANPI abbiamo potuto integrare la documentazione in nostro possesso con le testimonianze della reazione civica alla paura provocata dalle “bombe” che colpirono Savona: praticamente in ogni quartiere si costituirono i Comitati Unitari Antifascisti (CUA), che promossero iniziative di mobilitazione, scioperi, manifestazioni e le famose ronde di vigilanza, a cui savonesi di tutte le età parteciparono, a testimonianza della risposta “unitaria e democratica” (citando uno dei volantini) della città.

III. Il lavoro delle forze dell’ordine

Infine, nella terza sezione sono esposti documenti delle categorie A3b, E2 e A4 dell’archivio della Questura che testimoniano il lavoro quotidiano delle forze dell’ordine, alle prese con le numerose segnalazioni di avvenimenti “sospetti” durante i mesi in cui si verificarono gli attentati e l’attività di tutela dell’ordine pubblico.

Particolarmente interessante è la testimonianza di una donna che la notte del 23 novembre 1974, in viaggio verso Roma dal ponente ligure, denunciò di aver notato, durante una sosta pomeridiana ad Albissola Marina, cinque uomini che verosimilmente trasferivano materiale esplosivo da un’autovettura ad un’altra, dirigendosi verso Genova. Dettagli significativi se si pensa che, solo in quel giorno, si verificarono ben due esplosioni, le ultime del 1974, a soli tre giorni da quella del 20 novembre in Via Giacchero, in cui a seguito delle ferite riportate persero la vita Fanny Dallari e Virgilio Gambolati.

Nei fascicoli sono presenti anche diversi comunicati dei CUA (Comitati Unitari Antifascisti) e dei Consigli di Quartiere.

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